Archivio | febbraio 2016

Dhammapada III La mente


Dhammapada

III La mente

33 Come il fabbro raddrizza una freccia,
così il saggio governa i suoi pensieri,
per loro natura instabili, irrequieti
e difficili da controllare.

34 I pensieri fremono e si dibattono
per sfuggire alla morte
come pesci tolti alla loro dimora liquida
e gettati sulla terraferma.

35 La padronanza della propria mente,
ribelle, capricciosa e vagabonda,
è la via verso la felicità.

36 Il saggio osserva continuamente
i propri pensieri,
che sono sottili, elusivi ed erranti.
Questa è la via verso la felicità.

37 pensieri, incorporei ed erranti,
vagano lontano.
Raccoglili nella caverna del cuore
e liberati dalla schiavitù
del desiderio e della morte.
38 Come può una mente agitata
comprendere la legge eterna?
Se la serenità della mente è turbata,
la saggezza non può manifestarsi.

39 Il risvegliato,
colui la cui mente è serena
e ha trasceso il dilemma del bene e del male,
è libero da ogni timore.

40 Questo tuo corpo è fragile
come un vaso di coccio.
Fai della tua mente una fortezza
e combatti le tentazioni
con l’arma della saggezza.

41 Ben presto questo corpo
giacerà sulla terra,
privo di coscienza,
inutile come un ceppo bruciato.

42 Nessuno, neppure il tuo peggior nemico
può nuocerti quanto una mente indisciplinata.

43 Ma una mente disciplinata
è un’alleata preziosa.
Nessuno, né tua madre, né tuo padre,
né i tuoi amici,
può esserti di altrettanto aiuto.

Dhammapada

3. Mind

As the fletcher whittles
And makes straight his arrows,
So the master directs 
His straying thoughts. 
Like a fish out of water,
Stranded on the shore,
Thoughts thrash and quiver,
For how can they shake off desire?
They tremble, they are unsteady,
They wander at their own will.
It is good to control them,
And to master them brings happiness.
But how subtle they are,
How elusive!
The task is to quieten them,
And by ruling them to find happiness.
With single-mindedness
The master quells his thoughts.
He ends their wandering.
Seated in the cave of the heart,
He finds freedom.
How can a troubled mind 
Understand the way?
If a man is disturbed
He will never be filled with knowledge.
An untroubled mind,
No longer seeking to consider 
What is right and what is wrong,
A mind beyond judgements,
Watches and understands.
Know that the body is a fragile jar,
And make a castle of your mind.
In every trial
Let understanding fight for you
To defend what you have won.
For soon the body is discarded,
Then what does it feel?
A useless log of wood, it lies on the ground,
Then what does it know?
Your worst enemy cannot harm you
As much as your own thoughts, unguarded.
But once mastered,
No one can help you as much,
Not even your father or your mother.

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Bei Dao


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POLTRONA GIREVOLE

Esco dalla stanza
come un’ombra da un carillon
la groppa del sole dondola
a mezzogiorno si stabilizza

la poltrona girevole è vuota
nell’imbuto della scrittura
qualcuno è passato su della carta bianca:
un viso sciupato
malevole parole

circa il subire la libertà
circa gli appoggi di cui ci si avvale

il cuore sembra serva a illuminare
i ciechi sempre più numerosi
fare la spola fra il giorno e la notte.

Bei Dao

REVOLVING ARMCHAIR

I leave the room
like a shadow from a music box
the rump of the sun swings
noon stabilizes

the swivel chair is empty
funnel of writing
someone has passed on the white paper:
a worn face
malicious words

about to undergo freedom
about the supports of which involve

the heart seems to serve to illuminate
blinds increasing number
to commute between day and night.

Bei Dao

Interno poesia

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Dormi valle

Dormi, valle
presto con la nebbia azzurra copri il cielo
e gli occhi pallidi dei gigli selvatici
dormi, valle
presto coi passi della pioggia insegui il vento
e l’inquieto grido del cuculo

Dormi, valle
noi ci nascondiamo qui
come in un sogno millenario
il tempo non scivola più sulle foglie d’erba
il pendolo del sole fermo dietro le nubi
non alterna più tramonti e aurore

Boschi roteanti
scagliano innumerevoli pigne dure
proteggendo due file di orme
la nostra infanzia assieme alle stagioni
ha camminato per quel sentiero ricurvo
dove il polline inonda i cespugli di rovi

Ah, che quiete
le pietre lanciate non hanno eco
forse tu stai cercando qualcosa
– da cuore a cuore
un arcobaleno si alza silenzioso
– da occhio a occhio

Dormi, valle
dormi, vento
valle, dormi nella nebbia azzurra
vento, dormi nelle nostre mani

da Nuovi poeti cinesi (Einaudi, 1996)

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