Gassho
Gassho significa “Mani giunte” e la posizione corretta per eseguirlo consiste nel tenere le mani giunte (come in preghiera) davanti al torace, un pochino più in alto del cuore
In tutto l’oriente il saluto di due persone che s’incontrano è giungere le mani con i palmi uniti e accennare un leggero inchino: questo saluto nello Zen si chiama Gassho.
In occidente questo gesto di unire i palmi è solitamente fatto per pregare; in oriente e nello Zen, la preghiera come si intende nella religione cristiana non esiste e pertanto Gassho non rappresenta un gesto di preghiera o di supplica. Questo Mudra ha un significato molto importante e rappresenta l’unione del nostro essere, la non dualità. La mano destra è la parte destra del nostro corpo, la parte forte, ed è collegata con la parte sinistra del nostro cervello, che corrisponde agli aspetti razionali, decisionali, pratici. La mano sinistra è la parte sinistra del corpo, la parte del cuore, ed è collegata con la parte destra del nostro cervello, che corrisponde all’intuizione, ai sentimenti, alle emozioni. Riunire le mani in Gassho significa unire tutto noi stessi con corpo, mente e spirito in ciô che stiamo facendo: essere totalmente presenti, donarsi al momento che stiamo vivendo. Non ha nulla a che vedere con preghiere o suppliche, ma con la nostra capacità di consapevolezza del qui e ora.
The word GASSHO literally means
“To place the two palms together”.
Of all the mudras (symbolic hand-gestures
or positions) we use,
it is perhaps the most fundamental,
for it arises directly from the depths
of enlightenment. Its uses are many,
but most commonly it is employed to express respect,
to prevent scattering of the mind, to unify all polarities
(such as left and right, passive and dominant, etc.)
and to express the One Mind — the total unity of Being.